Conferenza sulla sovranità alimentare
20 ottobre 2022
Un anno dopo la votazione popolare che ha inserito il principio di sovranità alimentare nella Costituzione ticinese, nel Malcantone si è svolta a fine ottobre una conferenza con alcune realtà per capire come mettere a frutto e concretizzare l’importante conquista agricola, sociale e ambientale, che da poco ha ottenuto la garanzia federale ed è quindi a tutti gli effetti una pionieristica e avveniristica opportunità al Sud delle Alpi.
Lea Ferrari, deputata in Gran Consiglio, ha ricordato il lungo iter di circa 6 anni che ha portato dall’atto parlamentare alla garanzia federale per l’introduzione della sovranità alimentare tra gli obiettivi sociali della nostra Costituzione.
Gabriele Bianchi, presidente di BioTicino ha delineato una prospettiva ottimistica per un’agricoltura ticinese formata da giovani volenterosi che con innovazione affrontano le sfide del settore, riscoprendo e ricoltivando anche terreni più difficili in regioni discoste.
Sofia Cereghetti, specialista in cambiamenti climatici, ha fornito tre punti cardinali di un sistema agroalimentare resiliente: esso deve potersi adattare continuamente, deve considerare le esigenze della comunità (socialmente ed economicamente) ed essere interconnesso con le componenti naturali.
Zeno Boila ha presentato la Cooperativa Seminterra, messa a dura prova dalla grandine e dal maltempo, ma che il legame di solidarietà con i consumatori hanno aiutato a superare. Tra gli esempi citati vi è quello del Comune di Zurigo, dove si è deciso di sostenere progetti agricoli non sulla base dello statuto di azienda agricola, con l’obiettivo di raggiungere un sistema agricolo diversificato e inclusivo.
Fra la ventina di presenti in sala, vi erano anche Alvaro Forni, membro dei Giovani Contadini Ticinesi e Cristian Bubola, redattore dell’Agricoltore ticinese.
Lea Ferrari, deputata in Gran Consiglio, ha ricordato il lungo iter di circa 6 anni che ha portato dall’atto parlamentare alla garanzia federale per l’introduzione della sovranità alimentare tra gli obiettivi sociali della nostra Costituzione.
Gabriele Bianchi, presidente di BioTicino ha delineato una prospettiva ottimistica per un’agricoltura ticinese formata da giovani volenterosi che con innovazione affrontano le sfide del settore, riscoprendo e ricoltivando anche terreni più difficili in regioni discoste.
Sofia Cereghetti, specialista in cambiamenti climatici, ha fornito tre punti cardinali di un sistema agroalimentare resiliente: esso deve potersi adattare continuamente, deve considerare le esigenze della comunità (socialmente ed economicamente) ed essere interconnesso con le componenti naturali.
Zeno Boila ha presentato la Cooperativa Seminterra, messa a dura prova dalla grandine e dal maltempo, ma che il legame di solidarietà con i consumatori hanno aiutato a superare. Tra gli esempi citati vi è quello del Comune di Zurigo, dove si è deciso di sostenere progetti agricoli non sulla base dello statuto di azienda agricola, con l’obiettivo di raggiungere un sistema agricolo diversificato e inclusivo.
Fra la ventina di presenti in sala, vi erano anche Alvaro Forni, membro dei Giovani Contadini Ticinesi e Cristian Bubola, redattore dell’Agricoltore ticinese.